Questo, oltre che essere un articolo, è anche una proclamazione.
Pochi giorni fa è accaduta una cosa straordinaria: Federica Pellegrini ci ha regalato un’altra, fantastica, medaglia.
Qualcuno potrà pensare: “Beh, e cosa c’è di strano?”
Come ormai saprai, non scrivo articoli per ricordare il numero delle medaglie, delle coppe, delle presenze o quant’altro ancora. Prediligo, e decido di focalizzarmi, sugli aspetti mentali delle prestazioni, sui ‘come’ è stato possibile, ‘come’ è avvenuto…chi sia Federica Pellegrini in fatti di titoli, lo sanno tutti; ma il ‘come’ abbia sempre fatto questa campionessa che è già passata alla storia, è ancora una volta qualcosa di straordinario. Un anno fa, la nostra azzurra, aveva deciso di ‘allentare’ un po’ i ritmi di allenamento e provare a cimentarsi in qualche nuovo stile, focalizzandosi appunto, principalmente su specialità che per lei erano delle vere e proprie nuove esperienze. Su di lei si riversarono critiche, domande, stupori, e solo lei sa quante pressioni.
‘Non può’, ‘Non potrà più tornare a certi livelli’, ‘Ha mollato’…eccetera eccetera.
Da suo tifoso, da appassionato di sport, da Psicologo dello Sport ho letto molto su Federica (consiglio vivamente il suo libro – Io nuoto per amore – emerge il suo lato umano, inaspettato e affascinantissimo di quanto lei ami il nuoto, la vita e come abbia sempre saputo legare in un connubio indissolubile queste due aree) e sono davvero felice di poter dire che sia mia connazionale e soprattutto potermi godere i suoi successi un tempo reale, vivendo negli stessi anni. Ogni grande sportivo (Agassi, Maradona, Phleps, Woods…), ogni grande campione porta dentro sè una storia incredibile, una vita che non ti aspetti, delle difficoltà davvero ardue. E poi c’è sempre stata la passione, la passione vera verso lo sport. Quel sentimento che ha salvato nel vero senso della parola molte esistenze, e che ne ha migliorato altre…ma che ha sempre, sempre, sempre fatto da traino principale in ogni momento e ogni volta.
Federica Pellegrini ci ha dimostrato (ancora una volta) cosa voglia dire Mentalità Vincente: quest’anno non aveva preparato i 200sl, ha percorso metà dei km che è solita percorrere, non doveva gareggiare in questa specialità a Barcellona…ma ha tirato fuori una semifinale da record e un Argento incredibile.
L’approccio alla gara, ascoltando le sue interviste, è stato determinante. Ed è esattamente così. Quante volte sentiamo dire che ‘Non ero in partita’, ‘Subivo la pressione’, ‘L’ansia da gara mi ha immobilizzato’, ‘Era da un anno che preparavo questo evento, ma oggi ero fuori condizione’…eccetera eccetera…
A certi livelli, questo, NON può e NON deve MAI accadere.
Cosa ti ha impedito di gareggiare come volevi?
Come sei riuscito a non essere concentrato come dovevi?
La metafora che sto utilizzando inerente Federica Pellegrini è tutta qui. Lei non aveva assolutamente preparato questa gara. Da 12 mesi lavorava su altre specialità. Eppure ha vinto la semifinale e ha strappato un argento pazzesco in finale.
Com’è possibile? Oltre all’esperienza, certo, lei ha saputo dirigere la propria gara e non farsi dirigere da essa. Era libera da paure, pressioni, ansie, o come vogliamo chiamarle. Il suo potenziale è stato indebolito il meno possibile dalle interferenze così da regalarci una performance pazzesca!
Quanto pensi che possa esserti utile una preparazione di questo tipo nella tua carriera? E nella tua annata sportiva? E nella partita che devi giocare al meglio? E per tagliare il traguardo che pretendi di tagliare?
I 200 metri stile libero femminili di Barcellona 2013 sono l’emblema totale, assoluto e perfetto di cosa significhi la Preparazione Psicologica Vincente nello Sport: lei stessa lo ha ammesso, e lo si può immaginare da soli, che per preparare questa specifica specialità servano allenamenti appositi, sia fisici sia tecnici, unicamente rivolti a sostenere questa prova. Il corpo e la tecnica del gesto atletico, quindi, vanno indirizzati a pennello su questa disciplina. Credi che Federica fosse nelle condizioni fisico-tecniche adatte a sostenere questa gara? Credi che Federica, in base a ciò, potesse aspirare a vincere la semifinale e piazzarsi sul podio in finale quando tutte le altre avversarie preparavano unicamente questa gara da un anno?
No.
Lo dicevo all’inizio: mi piace focalizzarmi sugli aspetti riguardanti il ‘come’ sia stato possibile, sul ‘come’ ce l’abbia fatta il tal atleta, nonostante magari ‘xyz’… E’ una nuotatrice straordinaria Federica, è una campionessa totale.
Perchè ha capito, da anni, che la Mentalità Vincente è importante tanto quanto la condizione fisica e il livello tecnico, se non di più.
Con Passione, Nicola P.
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