Mi accade spesso di collaborare con atleti che mi domandano come possano fare per possedere una maggiore fiducia nei propri mezzi; non importa, qui, il livello agonistico dello sportivo: ciò di cui si vuole godere maggiormente è una ‘sana’ fiducia nelle proprie capacità.
Magari quella fiducia che si possedeva un tempo, in una specifica gara, o in una annata speciale, con un certo allenatore, oppure è qualcosa che ci hanno descritto (un compagno, un amico..) e ci è piaciuta talmente tanto che la vorremmo anche noi…insomma, i casi sono molti; ciò che conta, come sa già chi mi segue, è esprimere sempre e comunque il proprio desiderio (la propria volontà di miglioramento) VERSO un obiettivo, un traguardo. Un obiettivo, per essere valido e stimolante, nel mental coaching viene chiamato ‘ben formato‘ perché, appunto, una delle caratteristiche risiede nella propria formulazione positiva, ossia in direzione di qualcosa, verso il raggiungimento di ciò che si desidera, e mai in ‘negativo’: il nostro cervello non sa in che direzione muoversi se gli diciamo ‘non voglio essere deconcentrato all’inizio del match’ (ad esempio), ‘voglio smettere di farmi condizionare da un errore’ (ecc..).
Il nostro cervello ragiona per conseguire e raggiungere obiettivi: se comunichiamo a lui che non vogliamo qualcosa, lui continuerà a ripetere lo stesso ‘errore’ perchè non gli abbiamo fornito una valida alternativa alla quale rivolgersi e fare riferimento!
Se io ti dicessi di non pensare assolutamente e per nessuna ragione al mondo al barboncino rosa con l’osso in bocca che corre e saltella nella stanza in cui ti trovi ora, beh, credo che ognuno di noi sarebbe portato a pensarci. La neurologia dell’uomo funziona esattamente così: finchè ci diciamo quello che NON vogliamo e non quello che invece VOGLIAMO, ci troveremo sempre al punto di partenza.
Il bello della P.N.L. e del Mental Coaching è che, così come il preparatore atletico allena il fisico e l’allenatore la parte tecnico-tattica, ci danno le modalità per allenare al meglio questi aspetti!
Mi rifaccio agli esempi di poco fa, quando ad esmpio, un ipotetico cliente mi esprime non vuole più essere deconcentrato all’inizio di un match: ciò che io domando è “E come vuoi sentirti? Come dovresti sentirti?”
Capita la differenza? Un conto è dire ‘Non voglio essere deconcentrato’, un altro è dire ‘Voglio essere concentrato (e convinto di ciò che sto per fare, consapevole di come impostare la partita, ecc. ecc. – aggiungo io). In questo caso la nostra mente SA DOVE deve portarci (nella parentesi ho aggiunto qualche esempio di come potrebbe proseguire il lavoro nel corso delle sessioni, ovvero SAPERE COME fare ad ottenere una concentrazione maggiore). In questo banale esempio abbiamo fornito al nostro cervello la rotta da seguire che ci conduca al faro del porto da raggiungere.
Come recita il titolo, la fiducia è un aspetto molto importante e molto comune negli atleti. Sentire di avere maggiore fiducia nelle proprie capacità è una delle richieste più frequenti negli sportivi che si rivolgono a me.
“Come ti sentiresti se avessi maggiore fiducia in te?”, “Come giocheresti se sentissi ogni fibra del tuo corpo vibrare dalla convinzione in te stesso?”, “Come sarebbe la tua fisiologia se fossi fiducioso della tua prestazione?”, “Come vorresti sentirti se…?”.
Capito cosa sto facendo? Sto dando alla tua neurologia la possibilità di rendere reale l’obiettivo che ci siamo posti. Di agire ‘come se’ e capire, vedere, sentire la realtà che avresti se fosse realizzato il tuo obiettivo. Se non forniamo al cervello un ‘luogo migliore’ dove arrivare, un beneficio maggiore, un richiamo seducente di quello che vivresti se fossi fiducioso e convinto…beh, non avremo MAI il cambiamento che meritiamo.
In Programmazione Neuro Linguistica questo strumento si chiama ‘Future Pacing’, ed è composto dall’aggiunta di un sistema di ancore (non sono quelle delle navi!) strategico per fare raggiungere concretamente al mio cliente il traguardo ambìto.
Non ho mai conosciuto uno sportivo che avesse voglia di ‘non essere più qualcuno o non avere più quella caratteristica, e basta’: i più grandi (e credimi, non importa la categoria, per quanto mi riguarda in questo aspetto) sono coloro che SANNO quello che VOGLIONO e decidono di volere MIGLIORARE il proprio potenziale!
PS: è dal di qui che si cresce e si sale in alto…di categoria, di potenziale e di performance: i Nadal, i Phlelps, i Rooney, i Jordan sono nati da zero (alcuni sono stati annientati sportivamente fin da adolescenti), ma hanno creduto, lottato e…esultato!
With Passion,
Nicola P.
Nella speranza che questo articolo sia di tuo interesse e utilità, ti ricordo che iscriversi alla newsletter è velocissimo (nessun nome/cognome/dati: solo la tua mail! alla quale non arriverà mai alcuna spam!) e potrai ricevere sempre l’ultimo articolo del BLOG pubblicato direttamente sulla tua casella mail e in regalo avrai fin da subito 3 e-book (sport, miglioramento personale e comunicazione efficace) pratici, scorrevoli e innovativi! Sotto questo articolo, all’interno della pagina nel sito, lasciamo i tuoi commenti, le tue idee e le tue riflessioni…su questo e sui prossimi articoli che vorresti vedere pubblicati!
Benvenuto nel team KMT!
Share
Autore